CRISTO RE - PARROCCHIATRASFIGURAZIONE

Vai ai contenuti

Menu principale:

CRISTO RE

SPAZIO ALLA PAROLA

Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo/C: Vieni Re della storia

Prima Lettura  
2 Sam 5, 1-3
Salmo Responsoriale (121) Andremo con gioia alla casa del Signore.
Seconda Lettura  Col 1, 12-20

Dal Vangelo secondo Luca  (Lc 23, 35-43)
In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio. tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In
verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Parola del Signore


Riflessione Personale *

Le letture bibliche che la Chiesa ci consegna in questa Domenica sembrano condurci ad uno strano epilogo quasi che il nostro cammino giungesse ad un compimento in cui nasce la contemplazione:questa Domenica ci porta ad alzare lo sguardo e a contemplare Cristo come Re dell’universo.
Nella prima lettura contempliamo una regalità diversa: quella di Davide. Tutto il popolo di Israele "si consegna" a Davide come proprio popolo ed eredità; solo con l’esperienza il Re Davide capirà che lui è Re di un popolo che gli è stato affidato e che, quindi, deve custodire, proteggere ed amare per portarlo a contemplare Cristo come vero Re. Solo nel momento in cui il nostro volto contempla il volto di Cristo si riconosce pienamente uomo ed è proprio per questo che San Paolo, parlando alla comunità dei Colossesi, chiede di ringraziare continuamente Dio per i doni, i benefici e le grazie ricevute: Gesù è colui che con la sua vita e il suo ministero c accompagna passo dopo passo nel passaggio dalle tenebre alla luce ed è in questa nuova realtà che contempliamo il volto di Dio.
Il Vangelo ci fa contemplare una regalità diversa: quella del Cristo crocifisso e Luca ci tiene a descrivere in modo minuzioso questa scena facendo intravedere tutti gli attori: Gesù al centro della scena, il popolo, i capi dei sacerdoti, i soldati e due malfattori. Davanti a quell’ uomo sofferente tutti hanno qualcosa da dire, tutti stanno li per guardare, per vedere che cosa sarebbe successo da questo momento in poi; Gesù, al centro della scena, è quel Re che chiede ed elargisce misericordia, Egli solo con la sua morte riesce a dare un senso nuovo a tutta quella platea che di li a poco si disperderà confusa e senza meta.
Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto; "Non sei Tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi": sono le provocazioni che vengono rivolte a Gesù a cui viene chiesto di salvare il mondo dalle sue contraddizioni, dalle sue scelte controcorrente e dai suoi sbagli; Gesù sceglie il legno della croce come sede e la corona di spine come scettro per salvarci, redimerci e condurci alla vita eterna.

Anche uno dei malfattori non ha il giusto rispetto ed osservanza per quell’uomo appeso sulla croce: chiede di salvare la sua vita e anche la loro; dall’altra parte della croce arriva un segno di consolazione e di speranza per Gesù: "Ricordati di me quando sarai nel tuo Regno.
Anche noi che siamo su questa terra gli chiediamo di ricordarsi di noi, delle nostre paure ed angosce, delle nostre morti e dei nostri silenzi; ancora una volta è sempre Lui a dare un senso nuovo al nostro dolore: Oggi sarai con me in paradiso, Oggi il tuo dolore e il tuo sconforto assume un senso nuovo … Oggi ti ricordo ancora una volta che sei mio Figlio.
Vieni, o Cristo, Re della gloria per illuminare la nostra vita e a donarci la nostra regalità sacerdotale, profetica e regale  

*A cura di Don Matteo Graziano, Collaboratore Parrocchiale


 
Torna ai contenuti | Torna al menu