I Domenica di Quaresima /A - PARROCCHIATRASFIGURAZIONE

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I Domenica di Quaresima /A

SPAZIO ALLA PAROLA

I Domenica di Quaresima /A:


Prima Lettura  Gn 2, 7-9; 3, 1-7
Salmo Responsoriale (50) Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Seconda Lettura   Rm 5, 12-19

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4, 1-11)
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse:
«Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore

Riflessione personale*

Ancora una volta, la liturgia della Chiesa ci pone davanti all’inizio di un nuovo cammino: il cammino della Quaresima iniziato già con il rito delle Ceneri dove siamo stati invitati alla conversione, al pentimento e al ritorno nella via di Dio.
La prima lettura ci fa comprendere che attraverso il peccato di Adamo si è creata in ognuno di noi quella frattura tra l’uomo e Dio; attraverso la disobbedienza dell’uomo, esso è arrivato a conoscere i suoi limiti e le sue fragilità e ad interrompere quel rapporto di amore con Dio.
Parlando alla comunità dei Romani, Paolo ci dimostra come quel peccato si sia propagato ad ogni uomo, a tutti noi e la Legge non aiuta a liberarci da questo peccato originale perché non fa altro che ricordarci qual è la nostra origine; solo grazie alla Grazia veniamo liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e dai condizionamenti del mondo in cui viviamo: in questo santo periodo della Quaresima il cristiano deve ricercare sempre Dio nel suo cuore per riscoprire la sua identità, la sua origine e la sua missione e questo lo può fare solo se imita Gesù che, come ognuno di noi, viene tentato.
Attraverso il Vangelo siamo chiamati a vedere non solo il cammino che il Signore compie prima dell’inizio del Suo ministero ma anche come affronta le tre tentazioni principali che è chiamato ad affrontare: la fame, il tentare Dio ed il potere.
Anche noi toccano queste tentazioni che il più delle volte ci schiacciano, ci annientano, ci deturpano della nostra dignità e della nostra vocazione figliale a tal punto da non farci riconoscere Dio che passa accanto a noi nel volto trasfigurato dei poveri e degli ultimi.
E lo Spirito che conduce Gesù nel deserto per vivere il suo cammino quaresimale dove Egli è chiamato ad ascoltare la voce di Dio e a prepararsi al Suo ministero e sarà sempre lo Spirito a darli forza di fronte alle tentazioni.
"Se tu sei il Figlio di Dio"… è la grande tentazione che per tutta la sua vita verrà rivolta a Gesù infatti perfino sulla croce Egli sarà chiamato a dimostrare la Sua figliolanza … quante volte anche noi provochiamo il Signore quasi per farli presente le nostre angosce ed i nostri problemi.
Alle citazioni della Sacra Scrittura da parte del diavolo, il Signore risponde con le citazioni sulla Scrittura infatti quando è chiamato a trasformare quelle pietre in pane, Gesù dice che l’uomo non vive di solo pane ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio … il cristiano è chiamato a vivere della Sua Parola e dei Suoi insegnamenti.
Di fronte alla tentazione di "mettere alla prova" Dio stesso, Gesù dice di non tentare, non nominare il nome del Signore nonostante sa benissimo che ciò che il diavolo proferisce citando le scritture è vero.
L’ultima tentazione è quella che più ci accomuna … quella del potere che logora la nostra vita e il nostro rapporto con Dio. Il potere, la ricchezza, la sete di possesso sono quelle tentazioni che il più delle volte circondano e soffocano il nostro cuore e la nostra fede. Quante volte per la sete del potere ci fa prostrare davanti al diavolo, davanti alle logiche del mondo … il Signore ci insegna a scacciare il diavolo dalla nostra vita perché siamo chiamati ad adorare Dio solo.
Chiediamo al Signore, soprattutto in questo tempo di quaresima, la grazia di resistere alle tentazioni per vivere concretamente la nostra figliolanza divina

*A cura di don Matteo Graziano, Collaboratore parrocchiale


 
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