I Domenica di Quaresima - PARROCCHIATRASFIGURAZIONE

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I Domenica di Quaresima

SPAZIO ALLA PAROLA

I DOMENICA DI QUARESIMA  ANNO "C"         Lc. 4,1-13.

Nella prima domenica come è nella liturgia ci viene proposto il brano detto delle "Tentazioni di Gesù" nel deserto.
Tentazione nel linguaggio corrente significa essere attratto verso ciò che è proibito per commettere un peccato.
Qui invece dobbiamo parlare di "prova" nel senso di verificare la fedeltà alla volontà del Padre e il valore della persona di Gesù.
La prova dimostra al lettore la vera identità di Gesù, cioè essere Figlio di Dio. Sullo sfondo della prova di Gesù nel deserto v’è quella
del popolo di Israele che per quarant’anni, messo alla prova, ha imparato a fidarsi di Dio e a diventare suo popolo rinunciando a salvarsi con le proprie forze.
Mentre Gesù ha saputo ascoltare e obbedire a Dio, Israele ha fatto esperienza di infedeltà allontanandosi da Dio.
Elementi comuni:  Gesù: tentazioni, giorni deserto, 40Israele:tentazioni
1) mormorazione del popolo prima del miracolo della manna (Es. 16 );    
2) mormorazione per l’acqua di Massa e Meriba (Es. 17);
3) avvertimento di Mosè contro il pericolo di idolatria (Es. 23,32ss).
DESERTO: due modi di vederlo:
1) luogo dove soggiorna il demonio pertanto è  considerato luogo infido (Lc. 8,29) e luogo della lotta contro le forze ostile della vita umana.
2)
luogo del silenzio, luogo dell’incontro e dell’intimità con Dio.

Vv. 1-2 : "Gesù pieno di Spirito Santo". Lo Spirito Santo era sceso su Gesù nel battesimo al Giordano e pieno di lui si muove nel deserto.
Gesù non è strumento nelle mani della Spirito Santo, ma vive della sua pienezza ed soggetto attivo e responsabile di ogni azione e di ogni scelta che compie.
Durante la sua esperienza di deserto vive in sinergia con lo Spirito Santo. Viene messo alla prova al termine dei 40 giorni dal diavolo con tre modalità diverse.
Nel periodo del deserto non mangiò nulla. Alla fine di tale esperienza si manifesta la sua realtà umana contrassegnata dall’esigenza della fame a cui deve rispondere con il nutrirsi.

Vv. 3-4 : " Se sei Figlio di Dio". Il diavolo pur riconoscendo l’identità di Gesù vuole metterlo alla prova sulla fame. Per saziarsi basta fare un miracolo:
cambiare una pietra in pane. Il miracolo è intenzionale ad uso esclusivo personale, cioè servirsene per appagare dei propri bisogni personali.
Gesù è messo alla prova nell’utilizzare il potere che ha, in quanto Figlio di Dio, per soddisfare le proprie necessità.
Il diavolo vuole una divisione tra l’umanità e la divinità, tra l’essere figlio dell’uomo e l’essere Figlio di Dio.
E’ la tentazione dell’uomo religioso di sempre cioè usare Dio per chiedere e soddisfare le proprie esigenze.
Gesù risponde con il Dt.8,3 "Non di solo pane vivrà l’uomo".
Non è il pane la sorgente della vita: da solo non è in grado di far vivere una vita piena. La comunione con Dio gli permette di vivere una vita superiore a quella materiale,
una vita che fa scoprire un dono, che il pane materiale non dà, essere Figlio di Dio.

Vv. 5-8 :  Seconda tentazione: il diavolo presenta una visione panoramica di tutti i regni della terra e la loro gloria, "perché a me è stata data e  la do a chi voglio"  
chiedendo a Gesù che saranno nel suo potere se si prostrerà e lo adorerà. Il tema del diavolo padrone è molto diffuso presso il giudaismo.
Il tentatore incalza e spinge Gesù a non fidarsi di Dio e ad allearsi con lui per avere potere. Questo è un ulteriore tentativo di calpestare l’identità di Gesù quale Figlio di Dio,
destinatario ed erede delle promesse del Padre. Gesù risponde "Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto" (Dt. 6, 13),
Gesù cita parte dello Shema’ e solidarizza con coloro che riconoscono la loro dipendenza da Dio solo. A Dio solo appartiene la gloria e non ai regni di questo mondo.
Il Regno di Dio può essere instaurato solo al modo di Dio senza compromessi con le forze del male. Il Figlio, sottomesso al Padre, vivrà la sua messianicità come servizio e sarà obbediente fino alla morte.

Vv. 9-12 : Terza tentazione: " Se sei Figlio di Dio, gettati giù ...". Gerusalemme, la Città santa, il Tempio sono i luoghi dove si realizzerà la salvezza e da essa si propagheranno
nel mondo e la Chiesa prenderà l’avvio e si rivolgerà alle nazioni.
Il diavolo si serve della Parola della Sacra Scrittura che proclama la fiducia dell’uomo giusto nella protezione divina. Proprio nella massima fiducia nella Parola pronunciata da Dio stesso,
Gesù conferma realmente di essere Figlio di Dio manifestando la risposta decisa "E’ stato detto: non tenterai il Signore Dio tuo".
Gesù vive la sua fiducia filiale in Dio nell’obbedienza quotidiana. Il tentatore  prospetta una salvezza che aggiri la sofferenza. Gesù sa che la salvezza di Dio arriverà al momento
opportuno con tutta la sua umanità e divinità e con la conseguente sofferenza che ne comporta. Tale è il mistero pasquale di Cristo con la passione, morte e risurrezione.
Tutta la vita di Gesù nel nostro mondo sarà all’insegna della prova ultima, che si verificherà al tempo fissato affrontando con fiducia il buio della morte.


 
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