LECTIO V DOMENICA DI PASQUA - PARROCCHIATRASFIGURAZIONE

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LECTIO V DOMENICA DI PASQUA

SPAZIO ALLA PAROLA

LECTIO DIVINA V DOMENICA DI PASQUA ANNO A    Gv. 14, 1-12


Il brano della liturgia ci riporta nel contesto dell’Ultima Cena dove Gesù dice ai discepoli "Ancora per  poco sono con voi… dove vado io, voi non potete venire." Davanti all’affermazione di Pietro che è disposto a dare la vita per il Signore, Gesù gli dice " prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte."
 Davanti a questo scenario i discepoli si rattristano e Gesù afferma "Non sia tubato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto "Vado a prepararvi un posto?"
 Gesù rafforza il coraggio dei discepoli chiedendo una profonda fede, un totale abbandono nelle mani del Padre e di aver fiducia in lui per superare questo momento critico che metterà alla prova la loro sequela. Né Dio né il Signore Gesù abbandoneranno le loro persone. Il motivo del non lasciarsi prendere dal turbamento è che la loro attesa non sarà delusa, ma sarà realizzata, un giorno, nella casa del Padre. I discepoli avranno una dimora personale che Gesù ora va a preparare loro.
 Il ritorno del Signore "Quando vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi" è un riferimento alla risurrezione come garanzia della sua presenza in mezzo alla comunità. Come la morte di Gesù, per l’evangelista Giovanni, è un ritorno al Padre, così la morte dei discepoli sarà un ritorno al Padre dove contempleranno la gloria del Signore Risorto. Essi conoscono la via per realizzare questo viaggio.
 Per Tommaso, questo  viaggio al Padre e il suo ritorno, sembrano indicazioni misteriose e vaghe, perché egli possa impegnare tutta la sua vita. Finora il Padre, che è l’origine di tutta l’azione di Gesù, dalla sua incarnazione all’ascensione, è un grande sconosciuto per i discepoli. Gesù, allora, si presenta ai suoi come la Via, la Verità e la Vita. La via non sono i comandamenti, ma è Gesù stesso. Gesù è la rivelazione del Padre e chi vuole arrivare al Padre deve passare attraverso di lui. Gesù è l’unica via per arrivare al Padre. Egli è la via, perché è la verità.
La verità, nell’Antico Testamento, esprimeva la fedeltà di Jhavèh alla sua promessa e alla sua alleanza. Con il giudaismo la Legge venne ritenuta la vera incarnazione della verità come norma di vita rivelata da Dio. L’evangelista Giovanni considera Gesù come la Verità definitiva. Lui è la Verità che realizza la salvezza e portando la luce diventa la vita degli uomini. Gesù è la via al Padre, perché è l’immagine del Padre. Il Padre è la sorgente definitiva della vita.  
  I discepoli, nell’esperienza con Gesù, non hanno conosciuto né la via né la metà e non  hanno cercato il Padre. Hanno visto i miracoli, hanno ascoltato le sue parole, ma la sua missione messianica era rimasta superficiale. Ora viene fatta la grande rivelazione a quelli che vedono "Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto".
Filippo, altro discepolo, chiede a Gesù "Signore, mostraci il Padre e ci basta". Filippo è alla ricerca di una manifestazione di Dio, di un’apparizione grandiosa come quella avuta da Mosè, da Elia o da Isaia nel Tempio di Gerusalemme. Dio, il Padre non si manifesta più se non nella persona stessa del Figlio Gesù. Perciò il Maestro dice a Filippo "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre". Il Padre e Figlio sono inseparabili: il Figlio ha la sua profonda essenza nel Padre. Il Padre abita nel Figlio, parla e agisce attraverso il Figlio. Filippo, e ogni credente, deve crederlo a motivo delle opere e dei miracoli perché le opere e le parole di Gesù sono le opere e le parole del Padre.
 Nell’ultimo versetto Gesù mette in risalto che la sua partenza può essere un nuovo motivo di consolazione. Non saranno lasciati soli. La presenza del Figlio, in mezzo ai discepoli, avverrà con l’operare gli stessi prodigi che ha compiuto Gesù e ne compiranno anche di più grandi.
 In questa pagina evangelica Gesù ci chiede di non turbarci, di non temere, perché l’amore di Dio è veramente oltre le aspettative degli uomini e ci prepara una dimora. La dimora è una casa, luogo in cui si fa esperienza di relazioni. Come sono le nostre relazioni? Sappiamo abbattere le barriere per incontrare chi non mi è simpatico, non la pensa come me?
 Gesù si proclama Via, Verità e Vita. Tre parole e tre "V" che rivelano la totalità della nostra esistenza. E’ lui la nostra Via, la strada su cui dobbiamo camminare: ieri, oggi, domani? Lui è la nostra Verità, Luce: sappiamo guardare le ferite, le cicatrice di ciascuno di noi e ci lasciamo guarire? Lui è la Vita, la Parola che ci rende vivi, e la vita si nutre anche di Lui eucaristia per dire grazie?


 
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